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Roma e Lazio zona arancione, oggi la decisione: i negozi potrebbero riaprire

26 Marzo 2021

Il Lazio va verso l’arancione. Da lunedì 29 marzo, infatti, Roma ed il resto della regione, infatti, potrebbero vivere qualche giorno, prima di Pasqua, con regole meno stringenti. I dati, come sottineato anche dall’assessore alla sanità regionale Alessio D’Amato, d’altronde fanno sorridere.

La decisione ufficiale arriverà, come sempre, oggi venerdì 26 marzo, con le analisi e le valutazioni di Cabina di regia e Comitato tecnico scientifico sui dati aggiornati, sulle quali Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute baseranno il report settimanale e il ministro Roberto Speranza, quindi, le ordinanze per assegnare alle regioni le fasce di rischio e gli eventuali cambi colori.

L’indice Rt aggiornato nel Lazio
“C’è una stima dell’indicatore RT in diminuzione, che noi riteniamo si attesterà a 0,99. Tecnicamente quindi ci sono le condizioni per tornare in zona arancione, anche se ci rimettiamo alle decisioni dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute”, ha detto l’Assessore intervenendo durante i lavori della commissione della sanità laziale.

“Abbiamo anche una lieve diminuzione nell’ultima settimana del numero dei focolai attivi- ha aggiunto D’Amato- mentre permane una situazione superiore alla media per il tasso di occupazione di area medica, siamo al 42 per cento, e per quella di terapia intensiva, siamo al 37 per cento. A mio avviso, però, entrambi gli indicatori non rappresentano una situazione di grave criticita’. Inoltre l’incidenza dei casi per 100mila abitanti e’ distante dalla soglia dei 250. Tutto questo per dire che dovremmo dalla prossima settimana rientrare in zona arancione”.

La pressione sugli ospedali resta alta
Purtroppo, come appunto sottolineato da D’Amato, non tutti i dati sono positivi. La percentuale nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni continua a salire e nel Lazio – secondo i dati dati dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas) aggiornati al 25 marzo – la proiezione della percentuale dei posti riservati ai pazienti gravi è addirittura in aumento, fino al 40%. D’altronde, nell’ultima settimana, si è passati da 296 pazienti gravi a 355: 59 in più. Un dato così alto non si registrava dal 6 dicembre scorso.

Le scuole riaperte
Con il Lazio in arancione, le scuole, almeno prima di Pasqua, riapriranno. Ad annunciarlo è stato Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro, Scuola e Formazione della Regione Lazio: “Qualora i dati epidemiologici facciano tornare il Lazio in zona arancione gli asili nido, le materne, le scuole elementari e le medie riapriranno con le attività in presenza. Per quanto riguarda le superiori, queste rimarranno chiuse continuando ad assicurare la didattica a distanza”. L’apertura, però, come ha detto il presidente della Regione Nicola Zingaretti, però, sarà martedì e non lunedì.

Pasqua in zona rossa: le regole
Per Pasqua, infatti, cambierà ancora tutto. Il 3, 4 e 5 aprile si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse, come successo per Natale. Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute.

In questi tre giorni sarà consentito, per una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione di amici o parenti della stessa regione, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone. Chi si sposta potrà comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti.

Cosa si può fare e cosa no in zona arancione
Da lunedì, quindi, nella regione in vigore nuove misure e regole per arginare la diffusione del coronavirus. In zona arancione ci si potrebbe nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Per bar e ristoranti restano le regole di apertura dalle 5 alle 18, consegna a domicilio consentita, asporto possibile con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. I musei possono rimanere aperti dal lunedì al venerdì tranne nei giorni festivi.

Rimangono chiusi i cinema, i teatri, le sale scommesse, le sale da gioco, le discoteche, le sale da ballo, le sale da concerto, le palestre, le piscine, i parchi tematici, le terme, i centri benessere. I negozi sono aperti ma i centri commerciali sono chiusi nel weekend. Chiusi gli impianti sciistici fino al 15 febbraio, previa autorizzazione delle autorità regionali, in base alla situazione sanitaria.