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Nuovo dpcm, a Natale Italia zona rossa o arancione dal 24 al 6 gennaio
16 Dicembre 2020
“Faremo qualche ritocchino”. Il premier Giuseppe Conte appare ancora indeciso sulla possibilità di far passare tutta l’Italia in zona rossa, anche Roma, la capitale che così come il Lazio è sempre rimasta nell’area gialla, quella più permissiva. Una prima stretta, potrebbe comunque riguardare anche l’aumento di controlli già da questo week end.
La decisione sarà presa nelle prossime ore, ma l’obiettivo sarà probabilmente quello di rendere impossibili gli assembramenti che si sono verificati in tutta Italia nel fine settimana. A Roma, anche lo scorso fine settimana, via del Corso era gremita di persone impegnati nell’acquisto dei regali di Natale.
Cosa si può fare e cosa no ad oggi
Al momento ci sono già alcune regole in vigore per le feste di Natale. Gli spostamenti tra regioni sono vietati dal 21 dicembre al 6 gennaio e gli spostamenti tra comuni sono vietati il 25 dicembre, il 26 dicembre e a Capodanno. Nella Capitale lavorano e vivono tanti fuori sede che, almeno al momento, sanno quando potranno riabbracciare i propri cari in diverse città d’Italia. I vacanzieri romani che hanno le seconde case nelle vicine regioni di Abruzzo, Toscana, Umbria, Marche e Campania ora sanno qual è lo spazio temporale in cui possono muoversi.
Cosa può succedere nelle prossime ore
Gli scenari possibili almeno due. Il primo con tutta Italia, e quindi anche Roma e il Lazio, in zona arancione: questo significherebbe che saranno consentiti gli spostamenti all’interno del proprio comune senza necessità di motivare lo spostamento. Gli spostamenti verso altri comuni o altre regioni sono vietati 24 ore su 24. Bar, pasticcerie, ristoranti e locali sono aperti sono per il servizio di consegna e da asporto.
Altrimenti, quello più rigido con Italia, e quindi anche Roma e il Lazio, in zona rossa. In questo caso saranno vietati tutti gli spostamenti, sia all’interno del proprio Comune, sia verso comuni limitrofi. I ristoranti e i bar resterebbero chiusi, ma anche i negozi.
Quindi c’è il capitolo coprifuoco: ad oggi comincia alle ore 22 e finisce alle 5 del giorno successivo, nelle prossime ore potrebbe essere anticipato alle 18 o alle 20. La Messa del Natale potrebbe “salvarsi”.
La palla passa al Governo: cosa accadrà?
L’ala più rigida del Governo, spinge per una linea più dura. Una misura estrema che vorrebbe dire ristoranti chiusi, saracinesche dei negozi non alimentari abbassate e divieto di spostamento nel Comune, se non per urgenza, salute e necessità.
In tv a Di Martedì il ministro Francesco Boccia non annuncia regali: “Si fa il cenone di Natale? La mia risposta è no. Ipotizzare assembramenti è folle”. Il ministro della salute Roberto Speranza punta a “chiudere il più possibile” , d’altronde il Comitato Tecnico Scientifico ha più volte sottolineato che “bisogna inasprire le misure e aumentare i controlli” e mettere in atto, quindi, un mini lockdown di Natale.
Al momento il piano previsto dal ministero dell’Interno prevede l’impiego di 70mila agenti ai quali saranno affiancati i militari già al lavoro su Strade Sicure. Il governo, intanto, incontrerà le Regioni proprio per capire se e come attuare eventuali nuove strette per evitare i pericolosi assembramenti visti nel weekend e scongiurare spostamenti non strettamente necessari. Il Cts raccomanda di vigilare in particolare sui luoghi chiusi o dove è possibile togliere la mascherina. Le prossime ore saranno decisive.