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Ciclabili, il dossier di Legambiente

29 Dicembre 2020

15 chilometri su 150 promessi. Altro che ciclabili per rispondere al distanziamento fisico sui mezzi e incentivare l’utilizzo delle due ruote. Secondo i dati di Legambiente, pubblicati oggi nel dossier Covid Lanes, il Comune non avrebbe mantenuto le promesse fatto a maggio 2020, quando con un piano straordinario annunciava la realizzazione di 150 chilometri di nuove corsie per le biciclette.

Un dato che avrebbe in astratto posizionato la Capitale in testa a tutte le classifiche. Risultava infatti prima tra le città europee per annunci secondo quanto riportato da Ecf (European Cyclist Federation). Il bilancio a dicembre però, denuncia Legambiente, racconta una realtà diversa.

“I chilometri di piste transitorie realizzati con soluzioni diverse (corsie ciclabili disegnate sull’asfalto della carreggiata o su marciapiedi, tratti protetti da auto parcheggiate) sono complessivamente di 15,71; i tratti completati, sia delle ciclabili transitorie che definitive sono pari a 8,72 km (dato Roma Servizi Mobilità al 22/12/2020)” è scritto nel dossier di Legambiente. “Roma è quindi in fondo alla graduatoria per le ciclabili realmente costruite fra le città italiane: appena 12 metri ogni chilometro quadrato di superficie comunale. Mentre dal Campidoglio poi, si annunciava che sarebbero stati realizzati tre chilometri al giorno di ciclabili secondo il piano della scorsa primavera, si è arrivati a poco più di 15 km totali in 6 mesi”.

“Nonostante i tanti annunci, la realizzazione delle piste ciclabili a Roma avviene con una lentezza pachidermica – dichiara Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – tutte le rosee previsioni iniziali sono saltate da mesi ed è impietoso il confronto con le altre città italiane, soprattutto se si considera la scarsissima rilevanza dei pochi chilometri fatti, rispetto alla dimensione totale della Capitale. In questa annata drammatica l’inefficacia totale del Campidoglio ci fa perdere un’occasione unica di trasformazione positiva del tessuto urbano attraverso la ciclabilità, occasione pienamente colta invece in altre città italiane e capitali europee”.

Secondo lo studio di Legambiente infatti, città come Milano e Parigi, entrambe con un superficie molto inferiore per dimensione a quella romana, avrebbero costruito più di 50 km di corsie ciclabili nel periodo in questione.

“Le ciclabili provvisorie in costruzione quest’anno nella Capitale, oltre ad arrivare lentamente sono anche fatte male – commenta Amedeo Trolese di Legambiente Lazio – mancano le cosiddette case avanzate, utilizzate ovunque tranne che a Roma per la sicurezza dei ciclisti nelle intersezioni stradali; le bike line poi sono solo disegnate senza alcun rialzo o protezione e in alcuni punti sono già scolorite o ri-invase dalle auto. Operazioni del genere poi avvengono senza alcun coinvolgimento di associazioni e cittadini che avrebbe garantito anche un impatto culturale utile al cambio degli stili di vita sul territorio, ma niente di tutto ciò è avvenuto”.

romatoday