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Bar riconvertiti allo smartworking: ecco l’idea delle scrivanie on demand

2 Settembre 2020

Dopo il lockdown il ritorno negli uffici e nelle sedi di lavoro tradizionali è per molti ancora un’incognita: tante le grandi aziende e gli enti pubblici che hanno deciso di puntare sul lavoro agile con i dipendenti alle prese con la riorganizzazione degli spazi domestici e l’indotto degli uffici fatto di bar, ristoranti e tavole calde a soffrire la crisi.

Lo smartworking svuota bar e tavole calde
Lo sanno bene gli esercenti dei quartieri della città dove insistono le sedi di aziende, ministeri e importanti società: dall’Eur ai Parioli e Porta Pia, passando per Ostiense e Ponte Milvio lo smartworkig ha svuotato gli uffici e messo in crisi parte dei negozianti.

Bar e caffetterie riconvertite: è qui lo smartworking
A lanciare un’alternativa alla propria casa come sede di lavoro e tentare una soluzione che possa risollevare le sorti di bar e caffetterie è stato Riccardo Suardi, imprenditore e fondatore di Nibol: la startup ha sviluppato un’app che mette in rete locali che ospitano postazioni di lavoro sanificate dedicate ai lavoratori agili. Da un lato bar e caffetterie possono riconvertire i loro spazi in postazioni di coworking durante le ore di minor affluenza, dall’altro, l’ormai crescente popolazione di lavoratori agili può assicurarsi scrivanie on-demand sanificate e munite di wifi. A tutti gli effetti, un ufficio diffuso.

Scrivania on demand nei bar
La prenotazione della “scrivania” avviene attraverso la geolocalizzazione: l’app mette in evidenza i locali Nibol più vicini all’utente. Sulle pagine dei diversi locali, sono visibili i dettagli delle singole postazioni, dalle prese elettriche all’aria condizionata, e le recensioni lasciate dagli altri clienti su voci quali comodità e tranquillità della location, ma anche qualità del cibo e bevande. Fatta la scelta non resta altro che prenotare il proprio tavolo tramite l’app, specificando quando e per quanto tempo verrà occupato.

I bar riconvertiti in postazioni per lo smartworking
Un’opportunità anche per i locali che hanno la possibilità di riconvertirsi in spazi di lavoro sicuri e sanificati: le caffetterie e i bar non hanno costi fissi per entrare nel network di Nibol, potendo così sfruttare anche le ore solitamente meno frequentate.

“Il mondo del lavoro è stato stravolto negli ultimi mesi. Un cambiamento repentino che non ha fatto altro che consolidare la pratica dello smartworking, se si pensa che già nel 2019 la crescita degli smartworker è stata del 20% rispetto al 2018 – afferma Riccardo Suardi, fondatore di Nibol – In questo contesto, il nostro obiettivo è semplice: offrire un posto comodo ed economico dove lavorare, avendo anche la possibilità di trovare altre persone che fanno parte della community di Nibol”.

Il progetto, già attivo con 18 locali a Milano, ha aperto le selezioni anche a Roma. E chissà se l’ufficio “diffuso” prenderà piede nella Capitale ripopolando bar, tavole calde e caffetterie svuotate dallo smartworking.

 

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